venerdì 7 novembre 2008

Tanta acqua e niente zuccheri. I falsi miti per dimagrire

“Chi mangia durante la notte ingrassa più degli altri”. È questa una delle tante dicerie popolari legate all’alimentazione, consolidata anche da studi recenti, a favore della tesi secondo la quale chi si nutre soprattutto nella prima parte della giornata, ha un indice di massa corporea minore rispetto a chi mangia nelle ore notturne. In realtà non ci sono prove concrete a favore di questa teoria. L’accumulo di calorie durante il giorno e la notte non è differente. A queste conclusioni è giunta Christine Rosenbloom, ricercatrice presso la Georgia State University. La scienziata - nel corso del recente American Dietetic Association’s annual meeting tenutosi a Chicago - ha fatto un elenco dei dieci miti principali legati all’alimentazione e con precise spiegazioni li ha sfatati una volta per tutte. Vediamo – dopo questo primo assaggio – quali sono gli altri. “Evitare i cibi con alti livelli di zucchero è la miglior mossa da fare per dimagrire”. Non è vero. Secondo Rosenbloom i cosiddetti “indici glicemici” vanno osservati attentamente quando si vuole cambiare stile alimentare, ma non devono essere presi come unico riferimento per dimagrire. Per raggiungere questo scopo è semmai necessario attenersi alle regole dettate da un buon dietista. “La caffeina non è salutare”. Altro mito da sfatare. Secondo la ricercatrice Usa potrebbe addirittura essere vero il contrario, che cioè la caffeina fa bene. Numerosi studi hanno per esempio evidenziato che la caffeina aiuta a tenere lontano malattie come il morbo di Parkinson e la gotta. Al limite è sconsigliato far bere troppo caffé ai più piccoli: “I bambini ingannano, sembra che bevino un sorsetto di caffé, in realtà ne assaggiano molto di più – sottolinea Rosenbloom. “I grassi fanno sempre male”. Errato. Solo alcuni tipi di grassi fanno sempre male. Ce ne sono alcuni che fanno bene all’organismo, come quelli monosaturi e polinsaturi contenuti per esempio negli oli di oliva, zafferano e girasole. In quantità moderate questi lipidi possono contribuire ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue. “Evitare il sodio e preferire il sale marino a quello da tavola”. È vero fino a un certo punto. Innanzitutto il nostro palato non è in grado di valutare la quantità di sodio contenuto in un alimento, inoltre spesso sono i cibi ad essere salati indipendentemente dalla quantità di sale che si utilizza. Il sale marino, a parità di volume (per esempio in un cucchiaino da tè), contiene meno sodio solo perché ha dei chicchi più grossolani. “Bere tanta acqua aiuta a perdere peso”. Questa è un’assurdità. I meccanismi che presiedono al senso della sete e a quello della fame non hanno niente a che vedere l’uno con l’altro. Con ciò una persona potrà bere quanto vuole, ma non per questo perderà chili. “Il riso integrale è meglio di quello raffinato”. Altra diceria popolare. È solo parzialmente vero. Secondo Rosenbloom l’ideale sarebbe fare metà e metà. In particolare il riso raffinato contiene elementi importanti per contrastare malattie come la spina bifida. “Il riso raffinato – spiega la studiosa americana – contiene grosse quantità di elementi importanti come l’acido folico, riboflanina, niacina, tiamina, ferro. Il riso integrale ha più fibre, vitamine, selenio, zinco e potassio”. “Troppo zucchero causa problemi comportamentali ai più giovani”. Questa teoria deriva dal fatto che molti genitori associano l’iperattività di un bambino con assunzioni smodate di cibi zuccherati o zollette. In realtà l’iperattività di un bimbo – spiega Rosenbloom – dipende molto di più dal suo carattere (quindi dalla genetica) e dall’ambiente in cui cresce. “Le proteine sono gli elementi più importanti per la dieta di un atleta”. È un’idea sbagliata. Certamente gli sportivi abbisognano di maggiori quantità proteiche rispetto a chi è sedentario, tuttavia questo non significa che chi fa sport debba necessariamente abbuffarsi di cibi proteici, tantomeno ricorrere a integratori. La studiosa ha calcolato che dopo un pesante esercizio gli atleti consumano piccole quantità di proteine ripristinabili assumendo una semplice zolletta di cioccolato. Infine, l’ultimo mito alimentare evidenziato da Rosenbloom riguarda l’idea che “dolcificanti come lo sciroppo di frumento fanno ingrassare”. In realtà – rivela la ricercatrice – non esistono sostanziali differenze fra questo prodotto e il comune zucchero da tavola.

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