giovedì 8 gennaio 2009

Ansia, coliti e insonnia. I malanni della crisi

Ansia, rabbia, tachicardia, ma anche fastidiosi mal di testa, coliti e insonnia. Sono questi alcuni dei sintomi di quello che in America è già stato battezzato ‘money disorder’, ovvero disturbo legato al denaro. Si tratta di una nuova forma di nevrosi causata dalla grave crisi finanziaria che sta coinvolgendo il mondo intero, specialmente Usa e Europa. Negli Stati Uniti una ricerca condotta dall’Associazione degli psicologi americani ha stabilito che una persona su sette è soggetta al nuovo disordine psichico. Mentre in Europa – in Spagna – un’indagine ha messo in risalto una drastica impennata delle visite dallo psicologo per calmare i nervi. Ciò si è verificato nelle ultime settimane, proprio in corrispondenza del fallimento delle banche americane. Analoga la situazione in Italia – e si presume, quindi, in tutti i paesi industrializzati – dove addirittura sono i medici di famiglia a rendere noto che gli ambulatori, in questo periodo, sono letteralmente presi d’assalto da pazienti che lamentano i sintomi sopra descritti. Anche l’Ordine degli psicologi della Lombardia (Opl) ha affrontato questa nuova forma di nevrosi cercando di individuare le soluzioni possibili per non farsi travolgere. Gli esperti italiani parlano, in particolare, di due tipi di problemi: quelli reali di chi, a causa della crisi, ha perso denaro e quelli legati alla paura destata dai media. Ed è forse questo ultimo caso a preoccupare di più. Ciò è dovuto al fatto che l’italiano medio è molto sensibile al concetto di ‘risparmio’ e dunque toccargli questo aspetto della vita sociale, può voler dire decrementare la sua autostima, aprendo la strada a sentimenti patologici come la paura e il timore infondato di un futuro difficile e avverso. Secondo un servizio apparso sull’ultimo numero di OkSalute il fenomeno non va preso alla leggera, tuttavia lo si considera anche il sintomo di una buona salute psichica complessiva delle persone. Il riferimento è infatti a disordini emotivi comuni che, paradossalmente, colpiscono proprio le persone che di solito non hanno problemi di questo tipo, a differenza dei malati gravi di depressione, per esempio, che sembrano invece quasi del tutto indifferenti alla crisi. In ogni caso gli specialisti non parlano di una vera e propria malattia psichiatrica, ma semmai di ‘un disorientamento cognitivo’, dovuto appunto al crollo delle Borse e alla conseguente difficoltà a far previsioni e pianificare il futuro. Gli studiosi dicono che solo in rare circostanze è necessario rivolgersi allo psicoterapeuta per risolvere il ‘money disorder’. Nella maggioranza dei casi il consiglio è semplicemente quello di analizzare con calma la propria situazione, evitando azioni avventate tipo disinvestire tutto oggi e dopo pochi giorni rimettersi a soffrire con i soldi dirottati su un altro titolo azionario. Anche rimuginare non fa bene. È utile invece sforzarsi di non pensare alla crisi. Come? Magari scegliendo un hobby o concentrarsi sulle cose che riescono meglio, approfondendole e dandogli nuovi significati. Se proprio il malessere non se ne vuole andare, comunque, la carta da giocare è quella dello psicoterapeuta. Ideale è la terapia cognitivo-comportamentale che potrebbe rapidamente portare alla soluzione anche del caso più difficile: “Potrebbero bastare anche solo un paio di mesi – spiegano i ricercatori dell’Opl - il tempo di far capire al piccolo risparmiatore, il più colpito dalle nevrosi da crisi finanziarie, che può sopravvivere anche senza una riserva aurea”.

(Pubblicato su Libero il 7 gennaio 09)

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