mercoledì 11 novembre 2009

L'ambiente influenza il pianto dei bambini

Qualche papà, rivolgendosi al proprio figlio che reclama l'ennesimo regalino, usa ancora l'espressione: "Puoi anche piangere in cinese, ma questa volta non cedo". Personalmente non so da dove arrivi questa frase, tuttavia è proprio a lei che ho fatto riferimento, scoprendo che - secondo uno studio diffuso ieri da Current Biology - i bambini piangono in maniera diversa a seconda del Paese in cui vengono al mondo e, quindi, alla cadenza regionale di mamma e papà. Non è un fatto da poco. Questo, infatti, conferma che quando un bimbo è nella pancia è già in grado di 'sentire' e 'metabolizzare' i discorsi dei grandi. Secondo i ricercatori l'apprendimento del dialetto di mamma e papà, avviene negli ultimissimi mesi di gestazione, quando il bimbo è già formato e praticamente pronto a venire alla luce. La ricerca è stata compiuta da scienziati dell'Università di Wurzburg., in Germania. Gli esperti hanno registrato in digitale i vagiti di 30 bimbi francesi e 30 tedeschi nei primi giorni di vita. In questo modo hanno scoperto che il pianto dei francesi ha un accento spiccatamente parigino, quelli tedeschi, invece, una cadenza più dura, tipica delle parlate anglosassoni.

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